La mano sinistra delle tenebre – Ursula Le Guin

Ecco il primo libro mai letto di fantascienza! Non avevo mai letto nulla perché da sempre mi ha attirata di più la comprensione della realtà, delle persone del nostro mondo. Alieni, astronavi alla Star Trek non mi hanno mai appassionata… e diciamolo pure, normalmente è un genere che piace più agli uomini che alle donne. Ma allora come sono arrivata all’idea di leggere la Le Guin? Beh, grazie al film “Il Club di Jane Austen”. Forse qualcuno di voi, amante della Austen, l’avrà visto oppure avrà letto il libro della Fowler… Nel film si forma un club del libro in cui si leggono tutti i romanzi di Jane Austen, considerati tipicamente femminili. Eppure entrerà a fare parte del club anche Grigg, un uomo 🙂 Grigg ha accettato di prender parte alla lettura comune perché non ha mai letto Jane Austen e poi perché attratto da Jocelyn. E ora arrivo al punto… durante il film i due ad un certo punto si trovano in libreria dove lui consiglia a Jocelyn – che come me non aveva mai letto nulla di fantascienza e nemmeno le passava per la mente – alcuni libri di fantascienza, tra cui la Le Guin (consiglio che ricorre più volte nel film). Così mi sono davvero incuriosita… e mi sono buttata su questo nuovo genere sconosciuto.

Ursula Le Guin è figlia di Alfred Kroeber, figura importante nel campo dell’antropologia che ha influenzato i temi trattati nei libri della figlia. In La mano sinistra delle tenebre viene affrontato il tema dell’identità di genere (gender in inglese), un approccio che si può trovare all’interno degli studi e delle ricerche antropologiche. La Le Guin si immagina un popolo in cui il sesso non è predeterminato, ma può cambiare ed essere scelto dalla persona stessa nel momento in cui sopraggiunge il kemmer (periodo di attività sessuale, nel resto del tempo gli abitanti di Inverno sono asessuati). Attraverso l’incontro tra l’Inviato, Genly Ai, e il popolo di Inverno, si arriva ad immaginarsi la visione di un mondo privo dei pregiudizi dei ruoli sessuali nella società e di determinati modi di pensare e giudicare le persone. Il genere, infatti, è considerato una costruzione culturale, che incentiva i comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo/donna. In poche parole i concetti di femminilità e maschilità non sono innati, ma appresi dalla società e dalla cultura. Questo è un tema che sta soprattutto a cuore a femministe (e la Le Guin infatti lo è dichiaratamente) e al mondo gay, ma può comunque essere interessante per tutti. Oltre a questo tema si parla anche di amicizia, lealtà, amore e emozioni varie. Ho così scoperto che la fantascienza ha varie sfaccettature e forse non potrò andare matta per tutte, ma alcune di esse possono essere affascinanti. All’inizio il libro non mi aveva convinta e volevo abbandonarlo, poi però mi ha catturata e mi è piaciuto. È un libro scritto in modo un po’ particolare e al principio ho fatto fatica a seguire la storia, ma alla fine mi ha colpito positivamente.

Prossima missione? Leggere la trilogia della fondazione di Asimov. Non escludo comunque in futuro di leggere altri libri della Le Guin. La fantascienza non sarà mai il mio genere preferito, ma ogni tanto anche un libro così può essere interessante e piacevole da leggere 😉 

Un pensiero su “La mano sinistra delle tenebre – Ursula Le Guin

  1. Ottima recensione!
    Avevo letto questo libro vent’anni fa ma mi era completamente sfuggito il substrato sociologico (beh, ero un ragazzino…)!
    Comunque avresti dovuto citare che ha vinto il premio Hugo e Nebula che, per la fantascienza, sono garanzia di qualità…

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